Intervento di addominoplastica - dott. Mauro Schiavon Udine - Dott. Mauro Schiavon

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DOTT. MAURO SCHIAVON
Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica
Specialista in Chirurgia della Mano
INTERVENTO DI ADDOMINOPLASTICA
L'intervento di addominoplastica viene eseguito per eliminare l’eccedenza di cute e tessuto adiposo sottocutaneo che può produrre alcuni evidenti inestetismi quali pieghe e ondulazioni della pelle o addirittura, nei casi più accentuati, un vero e proprio grembiule che ricopre la regione pubica.
In questi casi, dovuti soprattutto a ingenti perdite di peso, si parla preferibilmente di “dermolipectomia addominale”. Il problema non è di pertinenza prettamente estetica ma soprattutto funzionale per il risentimento del peso dell’addome a carico della colonna vertebrale, per l’ingombro che può limitare i movimenti, per la possibilità di macerazione tessutale e di infezioni batteriche e fungine che possono insorgere a livello delle pieghe cutanee formate dall’eccesso di tessuto addominale.
L’intervento consiste nell'asportazione dell'eccesso di tessuto e conferisce all’addome un aspetto più gradevole e naturale. Possono essere eliminati i disturbi presenti nei casi più accentuati, quali la dermatite che spesso si verifica a livello delle pieghe inguinali e la difficoltà nei movimenti o nella scelta degli indumenti.
L'intervento viene eseguito per eliminare l'eccedenza di cute e tessuto adiposo dell'addome
Addominoplastica con cicatrice sovrapubica: aspetto pre-operatorio (A) e post-operatorio (B)

All’asportazione della cute può in taluni casi essere associata quella del tessuto adiposo in eccesso (se non già eseguito con un intervento precedente di lipoaspirazione).
Nel caso coesista la divaricazione (diastasi) dei muscoli retti addominali (i muscoli a forma di nastro estesi dall’arcata costale al pube) può essere eseguito il loro riavvicinamento mediante una sutura della fascia propria.
Qualora siano presenti delle ernie causate da cedimenti della parete addominale, queste possono essere riparate nel corso dell’intervento di addominoplastica. In questi casi può rendersi necessario l’impianto di una rete di contenzione che ricostituisce la continuità della parete addominale.
All’aspetto prominente dell’addome possono contribuire:
  • uno scarso tono muscolare che non può essere corretto chirurgicamente ma almeno parzialmente recuperato con una specifica attività fisica. Ai fini della definizione dei possibili risultati ottenibili, la programmazione dell’intervento deve tenere conto di tale fattore. In altri termini la presenza di uno scarso tono muscolare impedisce di garantire, con l’intervento, un “addome piatto”
  • un’eccessiva adiposità e/o distensione dei visceri migliorabili solamente con la dieta.
Deve essere ancora ricordato che in alcuni casi la prominenza dell’addome è dovuta alla presenza di un accumulo di tessuto adiposo, con tessuti di discreta o buona elasticità; in questi casi è preferibile procedere con una semplice lipoaspirazione che di per sé può dare un risultato estetico soddisfacente. Se ad almeno 4-6 mesi dalla lipoaspirazione si rendesse evidente un cedimento dei tessuti, potrà essere considerata l’opportunità di un intervento di addominoplastica.

ANESTESIA PER L'INTERVENTO DI ADDOMINOPLASTICA
L'intervento viene eseguito in anestesia generale o, nei casi di minor impegno, in anestesia peridurale o spinale. È previsto comunque un incontro con il Medico Anestesista per le spiegazioni del caso.

MODALITA’ DI ESECUZIONE DELL’INTERVENTO DI ADDOMINOPLASTICA E SUA DURATA
Di norma si procede all’incisione trasversale della cute sovrapubica, prolungata lateralmente in direzione dei fianchi più o meno estesamente secondo i casi. Attraverso l’incisione la pelle ed il grasso vengono scollati dalla parete muscolare. Nel caso in cui si debbano correggere solo lievi eccessi di cute sopra il pube lo scollamento giungerà in alto fino all’ombelico o meno (cosiddetta “miniaddominoplastica”). Qualora, invece, sia opportuno intervenire su tutta la superficie addominale per la presenza, ad esempio, di eccessi di pelle attorno o sopra l’ombelico, lo scollamento procede in alto fino all’arcata costale, implicando il disinserimento ed il re-inserimento dell’ombelico.
Dopo l’eventuale riparo di ernie ed il rinforzo della parete muscolare con rete o semplici suture, si asporta l’eccesso di pelle e grasso. Il tegumento residuo viene stirato verso il basso ed i margini cutanei suturati lungo la linea dell’incisione sovrapubica iniziale.
Di norma prima della chiusura finale si posizionano drenaggi, che fuoriescono dalla regione del pube, che hanno la funzione di evacuare eventuali raccolte liquide di sangue o siero.
In alcuni casi particolari, la presenza di cicatrici addominali da precedenti interventi chirurgici rende opportuno modificare il programma operatorio; ad esempio, in caso esista una cicatrice verticale lungo la parte centrale dell’addome, l’intervento di addominoplastica può essere eseguito incidendo i tegumenti anche lungo tale linea.
Le suture vengono di norma e per quanto possibile eseguite con punti interni per rendere meno evidenti le cicatrici; ogni accuratezza viene posta nell’esecuzione delle suture. Viene, quindi, realizzata una medicazione.
Qualora siano presenti accumuli adiposi ai fianchi o in presenza di un pannicolo adiposo importante, può essere indicato associare una lipoaspirazione.
La correzione degli eccessi cutanei e adiposi estesi ai fianchi ed alla regione lombare rende opportuna l’estensione degli interventi di lipoaspirazione e di asportazione dei tessuti con le modalità sopra descritte con prolungamento delle cicatrici in queste aree (torso plastica o addominoplastica circonferenziale).
L’intervento ha durata variabile fra le due e le quattro ore secondo i casi.


Addominoplastica con cicatrice sovrapubica: aspetto pre-operatorio (A) e post-operatorio (B)



Fascioplastica: aspetto pre-operatorio (A) e post-operatorio (B)



Addominoplastica con cicatrice a T rovesciata: aspetto pre-operatorio (A) e post-operatorio (B)



Mini-addominoplastica: aspetto pre-operatorio (A) e post-operatorio (B)

DECORSO POST-OPERATORIO
Nel periodo post-operatorio si potrà avvertire in regione addominale una certa tensione, che regredirà spontaneamente nel giro di pochi giorni o di qualche settimana; è bene evitare sforzi ed estensioni del tronco nei primi giorni.
I drenaggi vengono rimossi generalmente da 12 ore a qualche giorno dopo l’intervento; le medicazioni possono essere lasciate in sede per qualche giorno. Tale medicazione non dovrà essere né rimossa, né bagnata.
Nelle prime giornate dopo l’intervento è consigliabile mantenere le cosce flesse sulle anche durante il riposo a letto con un cuscino sotto le ginocchia e mantenere semiflesso il tronco sulle cosce evitando così trazioni lungo la linea di sutura anche camminando col busto leggermente piegato in avanti.
È assolutamente consigliata l’astensione dal fumo per qualche settimana: colpi di tosse in questo periodo potrebbero indurre sanguinamenti a livello della parte operata, oltre a provocare maggiore dolore; inoltre il fumo ostacola i processi di guarigione delle ferite.
Per i primi quattro-cinque giorni post-operatori si dovrà proseguire l’assunzione di antibiotici, nel caso ciò sia ritenuto opportuno. La presenza di un rialzo febbrile è frequente e non è strettamente indice di infezione; puntate febbrili superiori a 38°C devono invece essere segnalate tempestivamente al chirurgo.
Per le prime due settimane non si dovranno guidare veicoli. I punti di sutura esterni verranno rimossi 7 - 15 giorni dopo l'intervento. La prima doccia di pulizia completa potrà essere praticata solo dopo tale periodo.
Gonfiori e lividi sono normalmente presenti per almeno 2 settimane e possono estendersi spesso alla regione pubica, genitale ed alle cosce. Per le prime 4 settimane si dovrà evitare di compiere ampi movimenti con il tronco.

RISULTATI
Il risultato definitivo risulta pienamente apprezzabile circa sei mesi dopo l’intervento. In alcuni casi, passato tale periodo, può essere necessaria una correzione chirurgica per eliminare eventuali imperfezioni residue.
Il risultato dell'intervento è permanente, nel senso che il tessuto asportato non si riforma. Peraltro, col passare degli anni i normali processi di invecchiamento cutaneo, gravidanze e stili di vita non corretti, possono comportare un’alterazione della forma della parete addominale.
Gli inestetismi cutanei preesistenti scompariranno solo se compresi nella porzione asportata.

CICATRICI ED ALTRE SEQUELE
Inevitabilmente l'intervento produce delle cicatrici cutanee la cui estensione e posizione dipende dalle dimensioni originarie della parete addominale, dalla quantità di tessuto asportato e dalla tecnica chirurgica utilizzata.
Addominoplastiche di modica entità (cosiddette “mini-addominoplastiche”) comportano una cicatrice sovrapubica relativamente breve, che deborda dalla linea di inserzione del pelo pubico solo di pochi centimetri per lato.
In seguito ad interventi di maggiore estensione può esitare, oltre alla cicatrice circolare attorno all’ombelico, in seguito allo spostamento dello stesso, una cicatrice sovrapubica che si estende lateralmente fino ai fianchi. In taluni casi, per limitare l’estensione laterale della cicatrice, è possibile lasciare, in corrispondenza delle sue estremità, un surplus cutaneo (“orecchio di cane”) che con il passare dei mesi tende a spianarsi, almeno in parte, spontaneamente; l’eventuale eccesso cutaneo residuo potrà essere rimosso in anestesia locale allungando la cicatrice solo di pochi centimetri.
In alcuni casi non si può escludere, in aggiunta alle precedenti, anche una cicatrice verticale sovrapubica. La qualità delle cicatrici varia con il passare dei mesi e dipende in gran parte dalla reattività cutanea individuale. Generalmente la loro visibilità diminuisce con il tempo.
La sensibilità della pelle ed in particolare dell’ombelico potrà rimanere alterata (diminuzione della sensibilità, formicolii) per un periodo di mesi o anche di alcuni anni; di rado in modo permanente. Tali alterazioni della sensibilità, imprevedibili, possono verificarsi in modo diverso su aree diverse dell’addome. In alcuni casi possono verificarsi discromie cutanee e pigmentazioni anche permanenti.
A cura del dott. Mauro Schiavon, chirurgo plastico ed estetico
Opera a Udine presso il Policlinico "Città di Udine"
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